Muzio, Girolamo
Il Gentilhuomo
In Venetia, Appresso gli Heredi di Luigi Valvassori, et Gio. Domenico Micheli, 1575
Volume in 8° (cm. 13,5 x 19,5), pagine: (16), 286, (4), bella marca tipografica Heredi di Luigi Valvassori, et Gio. Domenico Micheli, carattere corsivo, qualche capolettera, elegante ex-libris alla seconda di copertina. Dedica al doge Luigi Mocenigo. Seconda edizione (la prima era apparsa nel 1571) di questo dotto ed interessantissimo trattato in tre dialoghi sulla nobiltà in generale. Curiosa la questione se siano più nobili le armi o le lettere, dall’autore risolta in favore di queste ultime. Il Muzio (Padova 1496 – Firenze 1576, il cui vero cognome era Nuzio, oriundo di Capodistria, Justinopolis, per ciò detto Iustinopolitano) fu letterato e poligrafo, autore anche del celebre trattato su ”Il duello” (1550), spirito irrequieto e bizzarro, peregrinò per l’Austria, la Germania e l’Italia, al servizio di svariati Signori ed infine del Papa Pio V. Affascinante legatura coeva in piena pelle marrone con fregi e titoli dorati al dorso a 4 nervi. Genuina cinquecentina, leggero alone alle prime 8, condizione di Buono.
✦ Autore con note biografiche estese
Girolamo Muzio (1496, Padova – 1576, Firenze), all’anagrafe Nuzio, detto Iustinopolitano per l’origine familiare da Capodistria, fu una delle personalità letterarie più complesse e poliedriche del Cinquecento italiano. Poligrafo, trattatista, poeta, traduttore e moralista, si distinse per uno stile acceso e battagliero, spesso rivolto alla difesa dell’ortodossia cattolica e dei valori della nobiltà. Viaggiò e visse tra Austria, Germania e varie corti italiane, lavorando come precettore e uomo di lettere. Servì importanti personalità, tra cui il cardinale Alessandro Farnese, il duca di Ferrara e infine papa Pio V. Tra le sue opere più celebri si contano Il duello (1550), La maschera e Il gentilhuomo, di cui fu redattore e promotore di un’idea di nobiltà più etica che genealogica.
✦ Opera
Il Gentilhuomo è una raffinata dissertazione in forma di dialogo sulla natura della nobiltà, articolata in tre parti: l’origine, la definizione e i gradi della nobiltà; le qualità morali e intellettuali del vero gentiluomo; il confronto tra nobiltà d’armi e nobiltà di lettere.
✦ Edizione
Seconda edizione (la prima fu del 1571). In Venetia, Appresso gli Heredi di Luigi Valvassori, et Gio. Domenico Micheli, 1575. Volume in 8° (cm. 13,5 x 19,5), pagine: (16), 286, (4). Bella marca tipografica dell’editore al frontespizio. Carattere corsivo, testatine e capilettera ornati. Legatura coeva in piena pelle marrone con dorso a 4 nervi, fregi e titoli dorati.
✦ Informazioni sull’Ex-libris
L’esemplare reca alla seconda di copertina un elegante ex-libris figurato con la firma “Cristoforo Scotti”. Il disegno architettonico e paesaggistico tipico del gusto neoclassico suggerisce l’appartenenza a una collezione nobiliare o patrizia tra XIX e inizi XX secolo.
✦ Contesto storico e autoriale
Composto in un momento cruciale della Controriforma, Il Gentilhuomo riflette il tentativo di nobilitare le lettere e di contrapporre il modello dell’intellettuale cristiano al solo prestigio bellico. La dedica al doge Luigi Mocenigo colloca il testo nel clima veneziano di valorizzazione della virtù civile rispetto al solo sangue.
✦ Elementi bibliografici e collezionistici rilevanti
- Seconda edizione rara e ricercata, con marca tipografica in due varianti.
- Esemplare completo e genuino in legatura coeva ben conservata.
- Interessante presenza dell’ex-libris Scotti.
- Leggero alone alle prime 8 carte non compromette la leggibilità.