Francesco Berni e altri autori
Il primo libro delle Opere Burlesche di M. Francesco Berni e di altri ricorretto e con diligenza ristampato. Il secondo libro delle Opere Burlesche di M. Francesco Berni e di altri ricorretto e con diligenza ristampato. Il terzo libro delle Opere Burlesche di M. Francesco Berni e di altri.
Londra, 1723 – Firenze, 1555 – Firenze, 1723
Tre opere raccolte in due volumi in 16° (ca cm. 10,5 x 15,5), così ripartite:
- Primo volume: pagine (18), 135, (1), errata 194 invece che 294, (2) – (12), 332, (2).
- Secondo volume: pagine (2), XVI, 384, (38).
Tre frontespizi con affascinanti vignette xilografiche, uno dei quali reca la data apocrifa “1555”, segnale di una raffinata contraffazione editoriale. Rarissima e particolare ristampa delle edizioni giuntine del 1548 e 1555, attribuita all’editore fiorentino Pietro Allegrini, che probabilmente mascherò l’edizione sotto la falsa indicazione londinese per eludere eventuali censure o rivendicazioni editoriali.
✾ L’autore/i Francesco Berni (1497–1535), poeta toscano, è considerato il principale esponente della poesia burlesca italiana. Nato a Lamporecchio, fu autore di satire e componimenti ironici in lingua “bernesca”, genere che da lui prende il nome. Operò tra Firenze e Roma, presso il cardinale Bibbiena e poi Ippolito de’ Medici. Altri autori presenti nelle raccolte sono Aretino, Casa, Bronzini, Martelli, Galileo, Firenzuola, Lasca e altri.
✾ Opera Le “Opere Burlesche” raccolgono componimenti poetici satirici, spesso licenziosi e di argomento comico, morale, gastronomico o osceno, secondo i canoni del genere bernesco. Le poesie spaziano dal sonetto alla capitolazione, alternando tono colto e popolare.
✾ L’edizione Edizione contraffatta con dichiarazioni editoriali mendaci, pratica non rara nel Settecento. I frontespizi imitano tipografie cinquecentesche, corredati da marchi editoriali figurati con il motto “Novus exorior” (e non Nova sub sole exorior, come talvolta riportato), espressione simbolica della rinascita o della novità emergente, utilizzata ad esempio da Vincenzo Borghini nella sua impresa allegorica del serpente che cambia pelle.
✾ Contesto storico e autoriale L’opera riflette la vivacità culturale dell’ambiente letterario toscano rinascimentale e post-rinascimentale, con accenti di critica morale, parodia religiosa e satire sociale. La poesia bernesca si affermò come genere autonomo, accessibile ma colto, amato dai bibliofili e osteggiato dalla censura ecclesiastica per i suoi contenuti licenziosi.
✾ Elementi bibliografici e collezionistici rilevanti
- Presenza di autori insospettabili (come Galileo e i Pazzi) accanto ai noti esponenti della burlesca.
- Menzione di argomenti gastronomici e satirici.
- Testi corredati da marchi tipografici simbolici e falsi dati di stampa.
- Uniforme e rara legatura coeva in mezza pergamena con carte marmorizzate e titoli dorati.
✾ Curiosità e spunti tematici
–> 🍷 Versi gastronomici e satirici
“Chi vuol star sano, e vivere cent’anni, mangi poco, e beva vino buono.”
Questo distico riflette l’umorismo pratico e popolare tipico della poesia bernesca, unendo consigli di vita a un tono scherzoso.
–> 🍝 Ricetta poetica: “Capitolo della trippa”
“La trippa è cibo degno d’un poeta, che sa cantar con lingua benedetta; con pepe e sale, e un poco di cipolla, fa lieta mensa e anima satolla.”
Questi versi celebrano la trippa in chiave poetica, esaltando un piatto popolare con un linguaggio elevato e ironico.
–> 🐷 Satira sociale: “Capitolo del porco”
“Del porco ogni parte è benedetta, dal muso fino alla coda stretta; ma più del lardo mi rallegra il guanciale, che fa la vita dolce e non banale.”
Qui, l’autore utilizza il maiale come simbolo per satirizzare l’abbondanza e il piacere dei sensi, con un tono giocoso.