Marte scaccia la Pace
Serie: Metamorfosi di Ovidio – Libro I, Tavola 6
Disegnatore: Hendrick Goltzius (1558–1617)
Incisore: Attribuito a Jacob Matham (1571–1631)
Data: Circa 1590
Tecnica: Incisione su rame su carta vergata filigrana visibile
Dimensioni: Foglio: ca cm. 29,5 × 26,5 Impronta lastra ca cm. 17,8 x 25,4
Collezioni: National Gallery of Art, Washington D.C.- British Museum, Londra
Descrizione della scena
Nel cuore della composizione troneggia Marte, il dio della guerra, colto nel momento in cui scaccia la Pace dalla terra. La sua figura è colossale, dominata da un elmo piumato, un mantello fluttuante e una spada ricurva. Attorno a lui si moltiplicano i segni del conflitto: tamburi, cannoni, vessilli e soldati che combattono o si preparano allo scontro. Sullo sfondo, città assediate, incendi, schiavitù e disordine civile. In alto, una figura femminile (la Pace o la Concordia) è sospinta via tra le nubi.
Lettura mitologica e simbolica
La scena non rimanda a un mito preciso tratto da Ovidio, bensì a un tema ovidiano amplificato in chiave allegorica e morale: l’invasione della guerra che dissipa le virtù del mondo civilizzato. Nell’immaginario rinascimentale e manierista, Marte rappresenta la violenza irrazionale, contrapposta alle forze della pace, della fedeltà e dell’amore che si allontanano disperse tra le nuvole.
L’iscrizione in latino rafforza il senso della composizione:
Ferreus hinc stimulat lymphata mente Gradivus,
Et Pacem toto dispulit orbe furor.
Tunc Afra velox terras evasit ab oris,
Cessit amor verus, cumque Pudor Fides.
Traducibile in:
“Con mente furiosa, il feroce Gradivo (Marte) incita alla guerra,
e la furia ha scacciato la Pace dal mondo intero.
Allora l’amore sincero, il pudore e la fedeltà
abbandonarono la terra insieme alla celere Afra.”
Interpretazione artistica
Goltzius, con la sua tipica impronta manierista, accentua il pathos e il dinamismo tramite l’uso del nudo eroico e di pose teatrali. La ricchezza dei dettagli, come le armature sparse e i corpi agitati, esalta la confusione bellica. L’incisore (probabilmente Jacob Matham) restituisce la drammaticità con linee fitte, giochi di chiaroscuro e raffinate modulazioni nei panneggi e nelle anatomie.
Contesto e significato
Questa tavola ci ricorda le conseguenze devastanti del conflitto, in contrasto con le meraviglie e le metamorfosi soprannaturali delle precedenti incisioni. Una nota fortemente allegorica che invita alla riflessione sul potere distruttivo degli uomini e sulla fragilità della civiltà.