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Ditte Candiotto e Darete Frigio. Della Guerra Troiana – Tradotti per Tomaso Porcacchi da Castiglione Arretino

600,00 

L’esemplare reca alla seconda di copertina un raffinato ex-libris inciso appartenente a Sir Joseph Verdin, Baronet (1838–1920), illustre industriale britannico, noto filantropo e figura di spicco nella società edoardiana.

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Ditte Candiotto e Darete Frigio

Ditte Candiotto e Darete Frigio della Guerra Troiana tradotti per Tomaso Porcacchi da Castiglione Arretino: il quale v’ha aggiunto l’ordine che s’ha da tener nella concatenazion dell’Istorie e le vite di tutti quegl’Istorici antichi Greci de’ quali è formata la sua Collana. E questo secondo l’ordine da lui posto, è il primo anello d’essa collana istorica greca.

In Verona, appresso Dionigi Ramanzini, 1734

In 8° (ca cm. 17,5 x 25), carte [34], 201, [17]. Frontespizio con marca tipografica incisa raffigurante una fenice rinascentur, iscritta in un ovale con il motto Mea virtute resurgo. Testo in carattere tondo e corsivo, capilettera xilografici ornati. Solida legatura coeva in pieno marocchino marrone, dorso a nervi con titoli, fregi e filetti dorati, piatti lisci, tagli rossi. Alla seconda di copertina, è presente un elegante ex-libris inciso nobiliare.

📘 Nota autore, curatore e opera

Rara e prestigiosa edizione veronese del 1734, che inaugura la cosiddetta Collana istorica greca ideata da Tommaso Porcacchi (Castiglione Aretino, 1530 ca. – Venezia, 1585), umanista, editore e poligrafo, noto per le sue traduzioni, le raccolte di novelle e le Isole del mondo. L’opera presenta in traduzione italiana due delle fonti pseudo-storiche considerate alternative alla tradizione omerica: il Diario della Guerra di Troia attribuito a Ditte Candiotto, e la Storia di Darete Frigio, entrambi considerati autori più “realistici” rispetto alla narrazione epica.

Il Porcacchi, oltre a tradurre, stabilisce una concatenazione critica tra queste fonti e le inserisce come primo tassello di una collana di testi greci antichi, fornendo anche le biografie degli autori classici che comporranno l’opera. L’intento è quello di offrire al lettore italiano un filo conduttore storico-letterario attraverso le varie narrazioni della guerra troiana. Si tratta dunque di un importante progetto storiografico e filologico, significativo nella cultura umanistica della prima metà del Settecento.

🛡️ Nota sull’ex-libris

L’esemplare reca alla seconda di copertina un raffinato ex-libris inciso appartenente a Sir Joseph Verdin, Baronet (1838–1920), illustre industriale britannico, noto filantropo e figura di spicco nella società edoardiana. Lo stemma, finemente inciso, riporta il motto “In omnia fidelis” e un leone rampante tra due torri. L’associazione dell’opera a una biblioteca nobiliare d’Oltremanica conferisce prestigio bibliografico e collezionistico, documentando la circolazione internazionale del volume e la sua considerazione presso i bibliofili di alto rango.

🖋️ Nota didascalica

Splendido esemplare stampato da Dionigi Ramanzini, tipografo attivo a Verona nella prima metà del XVIII secolo. Il volume si presenta in ottimo stato di conservazione, ben legato, con le carte fresche, sane e ampie di margini. La legatura in pieno marocchino decorato è ancora integra e originale, impreziosita da fregi dorati al dorso. L’insieme rappresenta un perfetto equilibrio tra interesse filologico, valore storico-editoriale e eleganza materiale, rendendolo adatto a collezioni antiquarie di pregio.

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