Denina Carlo
Discorso sopra le vicende della letteratura
Berlino, Appresso Christiano Sigismondo Spener, 1784
Due volumi in uno (cm. 23 x 14), pagine, XII, 344 – IV, 235, (1). Legatura coeva in mezza pelle marrone e carte marmorizzate ai piatti, autore e titolo dorati al dorso. Rarissima edizione originale della seconda opera pubblicata da Carlo Denina all’età di soli 29 anni. Si tratta di un lavoro di ampio respiro teso descrivere l’eterno tema del nascere, fiorire e decadere delle scienze e delle lettere nella storia delle civiltà. Il successo di quest’opera é testimoniato da molte traduzioni e recensioni quali quella del Baretti (Frusta Letteraria n. 8 – 9). Legatura un poco allentata, pagine interne in bella carta esenti da difetti, ottima copia.
Carlo Denina (1731-1813) fu un erudito, storico e letterato piemontese, noto per le sue opere di carattere storico e filologico. Dopo aver insegnato in Italia, si trasferì a Berlino su invito di Federico II di Prussia, che lo nominò bibliotecario reale.
Il “Discorso sopra le vicende della letteratura” è un trattato che analizza l’evoluzione della cultura e della letteratura nel corso della storia, soffermandosi sui fattori che hanno contribuito alla loro fioritura o decadenza. L’opera si inserisce nel dibattito illuminista sul progresso delle arti e delle scienze.
Denina sostiene che la letteratura segue un ciclo di ascesa, apice e declino, influenzato da fattori sociali, politici ed economici. Analizza il ruolo delle istituzioni, della religione e dei governi nello sviluppo della cultura, toccando temi che anticipano alcune idee del Romanticismo.
Importanza e influenza
- L’opera riflette il pensiero illuminista, ma con una visione più realistica e meno ottimista rispetto a quella di Voltaire o degli enciclopedisti.
- Fu apprezzata in ambienti accademici e presso la corte prussiana, contribuendo alla reputazione di Denina come storico della cultura.
- Il suo approccio storico alla letteratura influenzò il dibattito sulle condizioni che favoriscono il progresso delle arti.