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Colin Maclaurin – Traité d’Algebre, et de la manière de l’appliquer – Prima edizione francese del 1753

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Una copia di eccezionale freschezza, ben conservata, con carte marginose e pulite, rarissima in condizioni così integre.

Colin Maclaurin

Traité d’Algebre, et de la manière de l’appliquer – Prima edizione francese del 1753
Traduit de l’Anglois de M. Maclaurin, de la Société Royale de Londres, Professeur de Mathématique à Edimbourg.
Avec des augmentations tirées des Mathématiciens les plus célèbres.
Paris, Rue Dauphine, Chez Charles-Antoine Jombert, Libraire du Roi pour l’Artillerie & le Génie, à l’Image Notre-Dame, 1753.

Nota autore, curatore e opera
Colin Maclaurin (Kilmodan, 1698 – Edimburgo, 1746), matematico scozzese di straordinario acume, fu una figura centrale nel consolidamento e nella divulgazione del pensiero scientifico newtoniano nel XVIII secolo. Precocissimo negli studi – laureato all’Università di Glasgow a soli 14 anni – fu nominato professore di matematica ad Aberdeen a 19. L’incontro con Isaac Newton avvenne nel 1719, quando Maclaurin fu ammesso come Fellow della Royal Society; fu lo stesso Newton a sostenerlo per ottenere la cattedra all’Università di Edimburgo nel 1725. Oltre a difendere i Principia contro le critiche dei continentali, Maclaurin elaborò nuove teorie in geometria, algebra e astronomia, e contribuì a fondare quella che diverrà la Royal Society of Edinburgh.

Il “Traité d’Algèbre”, qui nella prima edizione francese del 1753, è una traduzione dell’opera postuma pubblicata originariamente in inglese nel 1748, con importanti aggiunte da parte di matematici francesi. L’opera è uno dei testi più significativi dell’epoca sull’algebra applicata alla geometria, e contiene anche il trattato latino De linearum geometricarum proprietatibus generalibus, redatto direttamente dal manoscritto autografo di Maclaurin. La chiarezza espositiva e il rigore teorico ne fecero un riferimento essenziale per l’insegnamento matematico nel Settecento.

Nota descrittiva e didascalica
Un volume in quarto (ca. 21 × 27 cm), pagine VIII, 418, (6), completo di 13 tavole ripiegate finemente incise che illustrano costruzioni geometriche e applicazioni algebriche, di forte impatto visivo e didattico. Elegante legatura coeva in mezza pelle marrone con dorso a nervi, fregi e titolo in oro su tassello chiaro, piatti marmorizzati, tagli rossi. Una copia di eccezionale freschezza, ben conservata, con carte marginose e pulite, rarissima in condizioni così integre. L’impostazione grafica del frontespizio, il fregio calcografico con strumenti scientifici e il rigore compositivo rendono l’edizione parigina di Jombert un oggetto di pregio per il collezionista e il bibliofilo.

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