Dickinson Emily – Sella Dolores
Poesie
Torino, Editore Fogola, 1986
Volume in 8° (cm. 31,5 x 21,5), pp. XXIII, (1), 231, (7), testo originale inglese con traduzione a fronte. Edizione raffinata a tiratura limitata con prefazione di Silvio Raffo, trattasi di uno dei 75 esemplari (il ns. è il N° XLVIII) completo delle sue 11 acqueforti originali fuori testo, protette da foglio dedicato e velina più frontespizio e finale a firma di Dolores Sella. Edizione che comprendeva 411 esemplari (300 senza acqueforti, 75 numerati in letterae romane, 26 riservati ai collaboratori e 10 all’artista). Rilegato in mezza pelle con carte alla Remondini ai piatti. Trattasi di una selezione di circa 200 liriche tra le 1775 conosciute della poetessa americana, la maggior parte delle quali inedite per la lingua italiana, le pagine prevedono il testo inglese e la traduzione italiana al fronte. Minimi segni del tempo, belle barbe, metà dei fogli ancora intonsi è copia buona.
Dickinson Emily (Amherst, Massachusetts,1830 – ivi 1886), poetessa. Ebbe vita priva di eventi esteriori, scegliendo, dopo i trent’anni, il volontario isolamento nella casa paterna. Non ebbe contatti diretti col mondo intellettuale e si stacca infatti dal contesto letterario della letteratura romantica americana, cui cronologicamente e geograficamente appartiene: la più avvertibile presenza letteraria americana rimane senza dubbio quella di Emerson, ma le immagini e il linguaggio poetico della D. tradiscono altri e più lontani influssi. Da quello shakesperiano, addirittura dominante, a quello dei poeti “metafisici” del Seicento inglese, per giungere infine alla Bibbia da cui questa poetessa del dubbio ontologico e dell’angoscia religiosa trasse vocabolario, immagini e perfino ritmi. La tematica della poesia dickinsoniana è senza zone intermedie: dalle piccolissime cose della vita quotidiana che rappresentano la cornice esterna della sua esistenza, ai grandi temi della vita dell’anima (amore, morte, eternità) che ne rappresentano le angosce essenziali e permanenti e che acquistano effettiva dimensione lirica nel dominante tema della solitudine, che per la D. si risolve in stato di sospensione e paura, senso di esclusione ed esasperata consapevolezza della fragilità del reale. Il vocabolario, ricchissimo, allinea accanto a termini di ricercata evocatività parole attinte a piene mani nei settori più varî (dalla terminologia giuridica a quella scientifica, dalla culinaria alla teologia). La sua fama, tutta postuma, s’iniziò con l’edizione dei Poems (1890), si accrebbe con la pubblicazione delle sue lettere (1894, ediz. accresciuta 1931) e ancor più con la scoperta d’un cospicuo gruppo di altre poesie, Further poems (1929). L’intera opera è riunita nell’ediz. critica definitiva curata da Th. H. Johnson: Poems (3 voll., 1955); Letters (3 voll., 1958).